James Bruton: L’inventore che ha creato un robot Transformers da guidare nella vita reale
James Bruton, un inventore noto per le sue audaci creazioni nel campo della robotica, ha presentato un progetto che oltrepassa i confini delle possibilità di un hobbista lavorante in garage. Il suo ultimo lavoro, un robot in stile Transformers che si può guidare, è un veicolo trasformabile e funzionale, capace di catturare l’attenzione del pubblico.
Il robot di Bruton inizia la sua esistenza in forma umana, superando di poco l’altezza del suo creatore. A differenza degli Autobots dei film, non cammina in modo bipede—le sue gambe sono più un elemento decorativo che funzionale. Quando si trasforma in automobile, il macchinario diventa un veicolo completamente operativo, in grado di trasportare Bruton su superfici asfaltate a una velocità modesta ma emozionante.
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Sotto l’elegante esterno del robot si cela un microcontrollore Teensy. Questa piccola scheda gestisce il ripiegamento dei pannelli, la rotazione delle ruote e molto altro. Riguardo ai pannelli, ciascuno è rinforzato con estrusioni in alluminio leggere e dirette da attuatori lineari, garantendo così che il robot si trasformi tra le forme in modo fluido. Il Teensy controlla anche l’illuminazione a LED, conferendo un aspetto accattivante al robot.
La modalità auto trae ispirazione dai giocattoli elettrici per bambini, ma presenta una complessità molto superiore. Spinto da motori elettrici, il veicolo raggiunge una velocità funzionale, anche se non è destinato a battere alcun record di velocità. Il robot di Bruton è un capolavoro di ingegneria pratica, costruito con un’ossessiva attenzione a mantenere stabilità e affidabilità mentre trasporta un pilota umano. Quei pannelli di carrozzeria slanciati non sono solo decorativi—danno al macchinario un aspetto finito che enfatizza la sua natura oltre il semplice prototipo.
Al centro del robot, il telaio in estrusione di alluminio riesce a mantenere un equilibrato compromesso: abbastanza resistente da sopportare pesi considerevoli ma anche sufficientemente leggero per garantire manovrabilità. Nel frattempo, le parti stampate in 3D consentono a Bruton di iterare rapidamente e apportare modifiche al design al volo, rendendo questo progetto un esempio di ingegneria da seguire. Sostituendo un costoso PLC di tipo industriale con un umile microcontrollore Teensy, i costi rimangono contenuti senza compromettere le prestazioni.
I robot trasformabili presentano enormi sfide di stabilità, poiché il loro baricentro varia drammaticamente durante il cambiamento di forma. Bruton ha affrontato questo problema con una distribuzione del peso intelligente e un robusto sistema di sospensione che mantiene il veicolo ben saldato al suolo. Tuttavia, esiste un limite: il robot non può camminare in modalità umana, un promemoria che anche i design più ingegnosi comportano inevitabili compromessi.
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